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Fabio Pelinga

fabio pelinga,

Le foto che presento sono una serie di scatti nei quali rivolgo il mio sguardo alla natura , ai suoi mutamenti, dalle varie stagioni, alla sua fluidità, a come l’uomo interviene in essa, indagandone la tridimensionalità, le naturali prospettive, le infinite sfumature e i chiaro scuri rafforzati dalla luce naturale in contrasto con i color carbone delle mia tecnica fotografica preferita, il bianco e il nero.

 

La mia visione pone la natura al centro di tutto, dove la presenza dell’uomo è visibile solo con il suo intervento strutturale.

 

La mia non vuole essere una fotografia documentarista, ma vuole porgere l’attenzione ad un “cortese sarcasmo “ dove la foto diventa un ritratto. Ponendo lo spettatore ad una visione nuova curiosa, rarefatta. Più che documentare mi piace l’idea di narrare come se ogni scatto fosse come un frame di un film. Un mezzo per esprimere lo scorrere del tempo, come a voler srotolare l’immagine come un antico dipinto. La mia ispirazione viene dunque dall’osservazione dei grandi maestri della fotografia novecento. Ma anche dall’osservazione dei film d’autore. Dunque Il mio focus va anche alla cultura orientale, al film “ Still Life “ del regista Jia Zhang-Ke. Nel film I paesaggi naturali, che sanno di tradizione millenaria e di antico splendore, sono spezzati da costruzioni sgradevoli, talmente assurdi da sfociare nel surreale. Così come nel film ho voluto dare tramite i miei scatti un forte simbolismo che unisce immediatezza e sintesi metaforica, dove lo spettatore può dare la sua interpretazione , mescolando liberamente le carte offrendo la possibilità di non aver confini e di viaggiare anche solo con la fantasia.

 

Las fotos que presento son una serie de tomas en las que vuelvo mi mirada a la naturaleza, a sus cambios, a las distintas estaciones, a su fluidez, a cómo el hombre interviene en ella. Investigo su tridimensionalidad, las perspectivas naturales, los infinitos matices y claroscuros reforzados por la luz natural contrastada a través de los colores carbón de mi técnica fotográfica favorita, el blanco y negro.

 

Mi visión sitúa a la naturaleza en el centro de todo, donde la presencia del hombre es visible solo en su intervención estructural.

 

La mía no quiere ser una fotografía documental, sino un "sarcasmo cortés" donde la foto se convierte en retrato. Sitúo al espectador ante una nueva visión curiosa, enrarecida. Más que documentar, me gusta la idea de narrar como si cada plano fuera un fotograma de una película. Un medio para expresar el paso del tiempo, como si desenrollamos la imagen de una pintura antigua. Mi inspiración, por tanto, proviene de la observación de los grandes maestros de la fotografía del siglo XX. Pero también desde la contemplación de películas de autor. Así que mi enfoque también se dirige a la cultura oriental, a la película "Still Life" del director Jia Zhang-Ke. En la película los paisajes naturales, que huelen a tradición milenaria y antiguo esplendor, son quebrantados por desagradables construcciones, tan absurdas que conducen a lo surrealista. Al igual que en la película, quise dar un fuerte simbolismo a mis fotografías, que combinan la inmediatez y la síntesis metafórica, donde el espectador puede dar su interpretación, mezclando libremente las cartas, ofreciendo la posibilidad de no tener fronteras y de viajar aunque sea solo con la imaginación.

 

 

https://www.instagram.com/fabio_fabor/

Las fotografías de Fabio en el programa de RTVE La Aventura del Saber. Mayo, 2023.

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